LOS ANGELES – La 92esima edizione della Notte degli Oscar passerà alla storia per – almeno – due motivi: il primo, è che il sudcoreano “Parasite” è il primo lungometraggio non in inglese ad avere vinto la statuetta come Miglior film; il secondo è che una categoria è stata premiata da Zack Gottsagen, primo presentatore con sindrome di Down a salire sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles. Insieme con Shia LaBeouf, Gottsagen ha tenuto a battesimo la categoria Miglior cortometraggio recitando la famosissima formula “The Oscar goes to…” prima di lasciare la parola al collega, che ha concluso la frase con “The Neighbors’ Window”, corto di Marshall Curry. Entusiasta della presentazione di Zack, il pubblico l’ha ringraziato con una standing ovation.
Due film alle spalle (“Bulletproof”, “Best Summer Ever”) Zack Gottsagen, 35 anni, è protagonista di “The Peanut Butter Falcon” (uscito in America la scorsa estate, sarà nelle nostre sale a partire dal 12 marzo con il titolo: “In viaggio verso un sogno”) di Tyler Nilson e Michael Schwartz. Nel film, Zack interpreta un ragazzo con la sindrome di Down che vuole diventare wrestler professionista. Per inseguire questo sogno fuggirà dall’istituto che lo ospita e seguirà Tyler (Shia LaBeouf), con il quale nascerà un grande rapporto di amicizia. Tanti i riconoscimenti già ottenuti, tra cui il premio come miglior attore emergente che Gottsagen ha vinto al Palm Springs International Film Festival 2020.
Come detto, Gottsagen è salito sul palco con Shia LaBeouf, dopo che, insieme, avevano anche percorso il red carpet. Sui social il momento della premiazione è stato molto seguito e commentato: “È stato bellissimo vedere sul palco Zack e Shia. Come genitore di un bellissimo ragazzo con la sindrome di Down, è stato un momento emozionante che resterà nel tempo”, scrive un utente. “Vedere Shia LaBeouf che bacia sulla testa Zack Gottsagen per incoraggiarlo e tranquillizzarlo è bellissimo, e non accetto altre opinioni”. Il riferimento è ai commenti di chi ha ritenuto inappropriato il comportamento di LaBeouf sul palco: mentre Zack ha la busta in mano, Shia lo invita a sbrigarsi, gli fa vedere come aprirla e poi sorride quando esita a dire il nome del vincitore: fastidio o empatia? Insofferenza o complicità? A buttare acqua sul fuoco è la Ruderman Family Foundation, organizzazione per i diritti delle persone con disabilità: “Congratulazioni a Zack Gottsagen per essere tra i presentatori degli Oscar! Grazie all’Academy per avere dato visibilità alla disabilità sul palco. Siamo estremamente orgogliosi di collaborare con loro per l’inclusione della disabilità nel mondo dello spettacolo. Congratulazioni a Zack per essere il primo attore con la sindrome di Down a presentare un Oscar”. (Maurizio Ermisino)