Pomodoro nero
A pochi chilometri da Foggia sorge una baraccopoli abitata dall’esercito di irregolari che lavora per l’industria del pomodoro. Una terra di nessuno dove non arriva elettricità né acqua, che in estate arriva ad ospitare oltre 800 persone. A testa bassa i migranti raccolgono pomodori per 10 ore al giorno: un cassone da 500 kg vale 3 euro. Non esistono buste paga né diritti. Il business delle braccia africane è affidato da un sistema piramidale di intermediari che specula sul lavoro dei migranti, tra l’incudine e il martello di una filiera che si regge sul loro sfruttamento e di una legge sull’immigrazione che ne è il presupposto strutturale. Servizio pubblicato su Repubblica.it.
Autore: Raffaele Petralla, Rossella Anitori, Antonio Laforgia
Durata: 6' 55''
Tag:
Immigrazione
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