Dentro il memoriale della Shoah di Milano
Due treni bui, stretti. Entri e ti manca l’aria. Pensati per trasportare ciascuno sette cavalli, trasportarono invece centinaia di ebrei italiani nei campi di concentramento. Ora quei treni si possono visitare al binario 21 della stazione centrale di Milano. Il Memoriale della Shoa, in occasione della giornata della memoria, ha aperto le porte ai cittadini, ai figli di quella Milano che fece finta di non vedere i rastrellamenti, di non sapere dove fossero diretti quei camion e che al loro passaggio chiudevano le imposte delle loro finestre. Per il resto dell’anno resta aperto alle scolaresche e, su prenotazione, a chiunque voglia ripercorrere attraverso le foto e i documenti esposti le storie di chi da quel binario non tornò più, a chiunque voglia restituire loro i nomi di cui furono spogliati, leggendoli ad uno ad uno mentre si accendono sul suggestivo muro dei nomi. Un memoriale che quest’anno si è arricchito di un auditorium e che presto (fondi permettendo) si arricchirà di una biblioteca che ospiterà fino a 45 mila volumi. Audio trasmesso su Radio 24.
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