Capodarco l'altro festival

Questo corto  vuole dar voce alla quotidianità di una persona. L’occhio della telecamera accompagna la giornata di Paolo, a partire dal suo risveglio in un dormitorio per "senza dimora". La ritualità giornaliera di ognuno di noi può avvicinarci alla dimensione “umana” di Paolo. La vita di strada è descritta come una forma di adattamento all’ambiente urbano, una sotto-cultura della resistenza in grado di elaborare una diversa percezione della realtà in cui alcuni aspetti problematici, quali la grave situazione di povertà, l’isolamento sociale, la rottura dei legami famigliari e sociali, e la mancanza di un luogo, la casa, ove soddisfare uno dei bisogni primari dell’uomo, cioè sentirsi sicuro, sono i gli antagonisti della felicità.