L’anello debole, ecco i web-doc in corsa per il premio speciale

FERMO - Un mosaico poetico che racconta la vita dei marinai della marina mercantile; tre storie di rinascita e speranza dopo il terremoto del 2016; la malattia mentale a 40 anni dalla legge che sancì la chiusura di manicomi; la travagliata storia dell’Iraq rivissuta attraverso le parole di tre donne; il business dell’oro grigio (la sabbia) lungo le rive del Po. Sono questi i temi dei cinque web-doc ancora in gara per aggiudicarsi il Premio speciale che L’anello debole assegna ai documentari concepiti e realizzati per la diffusione su internet e dedicati al sociale e all’ambiente. Sono opere che hanno la capacità di veicolare contenuti forti sfruttando tutte le possibilità offerte dal web: scrittura, video, fotografia, interattività.

I cinque web-doc sono stati scelti dai giornalisti dell’Agenzia Redattore Sociale, che promuove questo premio speciale. Il vincitore sarà annunciato nella serata di premiazione del Capodarco L’Altro Festival, venerdì 22 giugno 2018.

Ma vediamo le opere in concorso nel dettaglio:

Sea is my Country di Marc Picavez permette di immergersi nella vita dei marinai della marina mercantile del XXI secolo incontrati nei loro brevi scali nei porti. L’interfaccia è concepita come un mosaico poetico dei ritratti di questi uomini così come dell’ambiente che li circonda. Alla fine è possibile scegliere di proseguire l’”avventura” imbarcandosi per tre diverse destinazioni. 

Terremoto, un anno dopo. Vite ricostruite è un progetto di Visual Lab, a cura di Claudia Accogli, Francesco Collina e Francesco Zaffarano. I protagonisti sono Francesco, Lucia e Giancarlo. Tre storie diverse da tre dei Comuni colpiti dal terremoto in Centro Italia del 24 agosto 2016, che raccontano il desiderio di ripartire e gli sforzi di chi è rimasto nella zona di Amatrice per non abbandonare la sua terra.

Matti per sempre di Maria Gabriella Lanza e Daniela Sala, inchiesta sulla salute mentale a 40 anni dalla Legge Basaglia che portò all’abolizione dei manicomi. Ma dove sono finiti gli ex internati? Come sono assistite oggi le persone con un disagio psichico? 

Donne fuori da buio di Arianna Pagani e Sara Manisera è un progetto sostenuto dall’associazione “Un ponte per”. A quindici anni dall’invasione americana, quattro donne – un’avvocata, un’attivista, un’ingegnera e una madre – raccontano come si vive oggi in Iraq, come la loro vita sia cambiata dopo il 2003, come lottano in una società sempre più patriarcale, alimentata da un clima d’intolleranza tra le comunità, eredità dell’invasione americana e delle politiche settarie adottate dai governi in questi quindici anni. 

Le mani sul fiume di Giulia Paltrinieri ci porta dentro il business dell’oro grigio (la sabbia) lungo le rive del Po: i rifiuti gettati in acqua e quelli “tombati” nelle cave esaurite; i camion delle cosche che attraversano la pianura con carichi fuori norma frodando il fisco; i milioni di metri cubi di inerti estratti senza autorizzazioni; i danni ambientali irreversibili. Una storia che riguarda un piccolo lembo di terra, ma che potrebbe ripetersi altrove. 

Il Premio Speciale “web- doc”, non è l’unico che verrà assegnato quest’anno da L’Anello Debole. Nel corso della serata di premiazione del 22 giugno si conoscerà anche il vincitore di “Corto Giovani” il riconoscimento dedicato al miglior video realizzato da autori di età compresa tra 18 e 39 anni. “Corto Giovani” è promosso in collaborazione con il premio letterario Coop for words, il riconoscimento che Coop Alleanza 3.0 e altre cooperative dell’arcipelago Coop italiano assegnano ai giovani autori di racconti, poesie, testi di canzoni ecc.

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